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2015 11 settembre

Il protagonista: Gaetan Bille

Il protagonista: Gaetan Bille
Dal Belgio con l'Italia nel sangue

Gaetan Bille è un ragazzo di 27 anni alto e sorridente, parla fluentemente francese, inglese e anche un po’ di italiano. Perché questo forte corridore belga porta dentro di sé un 50% di patrimonio genetico nostrano grazie alla mamma, originaria di Terracina. «Quando vado a trovare i miei nonni con lei – racconta – sento parlare solo italiano. Quindi per forza di cose l’ho imparato».

Parla con affetto della sua famiglia, che vive a Liegi, dove ci sono moltissimi italiani, e dove Bille trova le strade adatte per allenarsi.

E’ la prima volta che Gaetan corre in Friuli Venezia Giulia, anche se in Italia è stato tantissime volte: per le corse (la prima vinta nel 2006, il GP Paganesi, e poi per il Giro d’Italia, corso conla LottoBelisolnel 2012), ma anche e soprattutto per le ferie, che trascorre in Toscana insieme alla famiglia: «A Lido di Camaiore, così posso anche allenarmi». Ma tra poco anche il Friuli Venezia Giulia rientrerà nei suoi programmi anche al di fuori delle corse: «Mio zio ha comprato una casa qui in Carnia. Potrò venire a trovarlo e allenarmi su queste dure montagne».

La sua carriera ciclistica è iniziata a 14 anni con la mountain bike, per proseguire da secondo anno juniores con la strada. La maglia bianca che indossa fiero è solo l’ultimo in ordine di tempo di tanti successi che hanno costellato la sua carriera.

La formazione della Veranda’s Willems presente al Giro è una vera corazzata. Cinque atleti fortissimi, tutti presenti nei ranking dell’UCI Europe Tour, e quindi un team che dà certezze: «Oggi quando abbiamo deciso di andare a chiudere la corsa lo abbiamo fatto e abbiamo ripreso la fuga. Domani si corre per proteggere la maglia, e sono assolutamente tranquillo anche se la tappa non sarà facile. Inoltre l’arrivo si addice alle mie caratteristiche: non nascondo che potremmo anche correre per vincere un’altra tappa».

E’ stato un Giro sicuramente più che soddisfacente perla Veranda’s Willems, che oltre alla maglia di oggi ha vinto la prima tappa con Christophe Prèmont, che ha indossato anche il simbolo del primato per un giorno: «Christophe è bravo sia come corridore che come persona. Un uomo da fughe, che non molla». Ha parole di elogio per tutti i suoi compagni: «Reus e Van Zummeren sono corridori molto forti, delle vere certezze, e anche Clayes, che l’anno scorso è arrivato secondo nella tappa di Resia. E chissà che domani non provi a prendersi la rivincita».

Adesso lo attendono altri appuntamenti, tra cui il Gran Premio di Vallonia, a casa sua, ma non il campionato del mondo, perché il Belgio schiera già una serie di giganti come Boonen e Gilbert: «Sono dispiaciuto di non poter partecipare, perché questa per me è stata una grande stagione e mi sento veramente bene. Però il Belgio sforna corridori forti e non è facile inserirsi nella selezione nazionale per i mondiali».

Il futuro più lontano è ancora incerto, dovendo ancora scegliere con chi firmare per l’anno prossimo tra alcune illustri pretendenti. Ma il futuro più vicino è colorato di bianco, e lo aspetta domani sulle strade del Friuli Venezia Giulia.